Noi siamo giovani. Come farci conoscere e far conoscere i nostri vini? Quante volte ci siamo detti “dobbiamo raccontare la storia”, soprattutto in un mondo come quello del vino dove sembra che tutti siano presenti da generazioni e che questa sia la condizione sine qua non per avere un nome. Noi siamo una realtà giovane, pertanto la nostra storia è quella del nostro vissuto in altri mondi che ci ha portato alla folle idea di trasformarci e reinventarci a 50 anni.
La passione per il vino è sempre stata di casa per me. Fin da quando ero poco più che una bambina andavo a sbirciare nella cantina di mio papà che ha sempre avuto un grande interesse per il buon vino e me lo ha fatto conoscere ed apprezzare. Mi piaceva l’odore da sottobosco che aleggiava tra le bottiglie invecchiate da anni, mi incantavo davanti a quelle etichette con nomi che facevano sognare e ricordavano le favole (Nuits Saint Georges, Saint Amour), oppure fantasticavo su quando avrei bevuto quella bottiglia del mio anno di nascita che mio padre teneva religiosamente da parte. I miei sensi mi lasciavano immaginare un mondo magico dove il chicco d’uva diventava vino ed il tutto mi incuriosiva.
Abitavamo a Torino e le nostre vacanze erano organizzate seguendo precisi percorsi enogastronomici disegnati da mio padre. Le tappe per il pranzo e la cena erano sempre il clou della giornata ed immancabilmente scherzavamo sul fatto che spesso dovevamo fare dei percorsi molto più lunghi solo per raggiungere un ristorante oppure una cantina determinata. Oggi i ricordi di quei viaggi risvegliano emozioni magnifiche.
Mio marito ha fatto un percorso diverso. La sua molla è stato il desiderio di ritornare nella terra natia. Enrico è nato a Pescara e dopo decenni in viaggio per l’Italia prima e per il mondo dopo ha sentito il forte richiamo dell’infanzia. Un giorno mi ha detto “vorrei mettere da parte questa valigia sempre pronta. Che ne dici se cerchiamo un pezzo di terra e costruiamo qualcosa?”.
E così nel 2013 abbiamo acquistato un podere spoglio con un oliveto abbandonato a Cellino Attanasio in provincia di Teramo. La prima volta che l’abbiamo visto c’era una giornata spettacolare. Si vedeva il mare da una parte ed il Gran Sasso dall’altra con in mezzo colline ondeggianti…un sogno.
E questo fu l’inizio di una splendida avventura, l’inizio della nostra storia in questo mondo che travolge i sensi.
Segue…
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